L'inchiesta: "Come si sta muovendo il mercato immobiliare di Cento e zone limitrofe dopo il sisma del 2012

Pubblicato il da areacentese

L'inchiesta: "Come si sta muovendo il mercato immobiliare di Cento e zone limitrofe dopo il sisma del 2012, in concomitanza con la crisi italiana e le nuove tassazioni?"“intervista di Lia De Luca"

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"la proposta: maggiore coesione fra tutte le agenzie del territorio per una nuova fiducia sul mattone"

 

Denis Cocchi - Agenzia LA CENTRALE s.n.c

 

 

22 Giugno, 2013 15:00

 

Di Lia De Luca

 

Come si sta movendo il mercato immobiliare di Cento e zone limitrofe dopo il sima del 2012, in concomitanza con la crisi italiana e le nuove tassazioni? Questo è l’interrogativo che abbiamo ‘girato’ ad un immobiliarista centese per tentare di scattare una fotografia della situazione. Per quanto riguarda il sisma il geometra Denis Cocchi dell’Agenzia LA CENTRALE s.n.c. dichiara che “ovviamente il quadro generale post-terremoto non ha giovato a una situazione già nettamente in crisi, soprattutto per quanto riguarda il centro storico di Cento, più che la sua periferia. E prosegue: "non voglio dare una sensazione negativa, presto o tardi, la situazione cambierà, c'e', comunque, una disaffezione all'investimento sul mattone, fatico a crederci, ma anche chi ha le possibilità economiche per comprare, predilige gli investimenti finanziari". Che sia per le nuove tasse che gravano sugli immobili, o per mentalità, gli italiani sembrano preferire l’investimento in prodotti finanziari piuttosto che nel mattone, storicamente la cassaforte preferita come investimento, quando oggi la percentuale è scesa, cedendo molti punti agli investimenti finanziari. Probabilmente, ad influenzare il trend, anche l’esplosione di strumenti di risparmio come i conti deposito e il fatto che, non dimentichiamolo, non ci si rivolge a veri investitori, ma ad individui che indicano nei prodotti finanziari la tipologia di investimento che prediligerebbero nel caso in cui avessero effettive disponibilità. "Le banche – prosegue Cocchi - concedono poco, indiscriminatamente. A mio avviso dovrebbero cominciare a detassare, come anche i politici devono ricreare un senso di ottimismo, il tutto dovrebbe essere visto con positività, ogni componente del mercato deve fare la sua parte". Curioso notare anche come, sempre secondo i dati disponibili nella rete, gli italiani sarebbero al tempo stesso cicale spensierate o formiche assennate. "Tanta gente – spiega Cocchi - si e' caricata di immobili tralasciando l'importanza di mantenere comunque una liquidità, e ora si ritrova super tassata e costretta a vendere"e aggiunge:" ci vuole equilibrio fra liquidità, immobili e azioni. Io sarei un promotore di un sano equilibrio, e se avessi liquidità investirei nel mattone (anche se sono di parte) cercando ovviamente - data la mia esperienza trentennale nel settore - di fare un buon affare. Inoltre – aggiunge - Contrariamente a chi ha investito tutto sul mattone, i giovani invece, oggi cercano di procrastinare, ovvero di rimanere con i genitori e risparmiare, attendendo il momento giusto". Per quanto riguarda l'immobile non abitativo poi l’immobiliarista afferma che “gli affitti sono calati, sia per il sisma che per la crisi economica che stiamo subendo, ma non ho notato quasi nessuna differenza per gli immobili industriali, più che vendite, spostamenti o razionalizzazioni. Sisma a parte, in tanti anni che faccio questo lavoro, non ho mai assistito a una crisi così lunga che si protrae dal 2006." In chiosa:"sono positivo e ottimista, spero che l'anno prossimo cambi davvero qualcosa, anche se ammetto che e' difficile fare previsioni."Inoltre il geometra proporrebbe una maggiore coesione fra tutte le agenzie del territorio per una nuova fiducia sul mattone.

 

 

 

© Riproduzione riservata (legge 22 aprile 1941 n. 633)

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